I
progetti del Parco delle Colline – Anno scolastico 2018/19
Il
Parco delle Colline di Brescia ha affidato a Umana Dimora un centinaio circa di progetti di educazione
ambientale da sviluppare con le Scuole Primarie e
Secondarie
di 1° grado dei Comuni di Brescia,
Bovezzo,
Cellatica, Collebeato, Rezzato e Rodengo Saiano.
Due
sono gli aspetti principali che caratterizzano i nostri progetti: la
metodologia didattica fortemente "esperienziale" basata sul
rapporto diretto con l'ambiente e il taglio educativo che pone l'uomo
al centro dell'ambiente non solo come colui che può commettere
errori e depredare l'ambiente, ma soprattutto come colui che,
conoscendo la realtà naturale,
la
rispetta e si muove in un'ottica di sostenibilità.
Il Parco delle Colline tra natura e città
Preferenzialmente
rivolto agli alunni della Scuola Primaria.
La
città, con la Scuola, confina con la non-città, il bosco: i
condomini e l’asfalto cedono il passo improvvisamente lungo una
linea netta, al bosco e al sentiero.
Con
questo progetto valorizziamo i 21
Sentieri esistenti
nel Parco delle Colline.
Partendo
dalla scuola, con o senza l’utilizzo dei mezzi pubblici, ci
permettono di camminare da S. Eufemia, Caionvico e Rezzato sino alla
Maddalena e ai Ronchi; da Bovezzo e Mompiano al Monte San Giuseppe,
oppure guadagnare il crinale delle colline occidentali sopra
Collebeato e Cellatica o passeggiare nel bosco di S. Anna. Nello
stesso modo si può raggiungere il Monte Picastello e il Monte Ratto
da Cellatica e Collebeato e il Monte Delma da Rodengo Saiano.
A
due passi dalla scuola vi è un mondo inaspettato da scoprire con una
varietà di ambienti e di itinerari da percorrere.
Modulo
di 6 ore
- Primo incontro con la classe (1 ora).
Cosa gli alunni pensano della
parola “Ambiente” e cosa collegano a questo concetto.
- Passeggiata didattica lungo il sentiero nel bosco vicino alla scuola (3 ore).
Cenni alla struttura del
luogo, individuazione delle varie specie e del ruolo nell’ambiente.
Ambiente bosco e cenni agli equilibri dinamici negli ecosistemi.
- Conclusione con la classe (2 ore).
Ripresa della visita al bosco
e svolgimento di un’attività di quelle indicate a seconda della
classe:
- le piante, gli arbusti, gli
animali del Parco;
- costruzione di un erbario;
- catena alimentare o reti
alimentari del bosco;
- diorama del bosco.
Modulo
di 12 ore
- Primo incontro con la classe (2 ore).
- Passeggiate didattiche lungo i sentieri nel bosco vicino alla scuola (2 uscite di 4 ore ciascuna).
- Conclusione con la classe (2 ore).
In
questo modulo si possono calendarizzano le due uscite in stagioni
diverse per individuare i cicli climatici oppure approfondire la
conoscenza dell’ambien-te con attenzione alle radure, alle praterie
aride e alle varie zone delle colline.
4 - RONCARI E BOSCAIOLI
2 – LA SCUOLA, LA CITTA’ E IL BOSCO
Il Parco Botanico della Montagnola a Brescia
Rivolto agli alunni della Scuola Primaria e della Secondaria di 1° grado.
L’esigenza di portare gli alunni a diretto contatto con la realtà naturale, richiede che vi siano spazi all’interno della città, che permettano di “fare esperienza” di rapporto con un ecosistema in cui osservare i suoi aspetti strutturali (componente abiotica e componente biotica) e individuare quei fattori che permettano di capire gli aspetti che lo fanno vivere (reti alimentari, circolazione dell’energia …).
Modulo di 6 ore
· Primo incontro con la classe(1 ora).
Attraverso alcuni campioni raccolti nel Parco della Montagnola gli alunni saranno invitati a individuare e scoprire le varie componenti presenti in un ambiente e a riflettere sulla funzione di ognuna di esse.
· Escursione didattica nel parco della Montagnola (3 ore).
Attraverso un percorso prestabilito si passa dal castagneto, al bosco tipico del versante settentrionale dei nostri boschi, al prato e alla cosiddetta pinetina (conifere).
· Conclusione con la classe (2 ore). Le attività si svolgono con l’utilizzo di schede, opuscoli e materiali strutturati presentati nella proposta generale.
Ripresa della visita alla Montagnola e svolgimento di un’attività tra quelle indicate a seconda degli aspetti rilevanti emersi dagli alunni nell’escursione:
- le piante, gli arbusti del Parco con la costruzione di un erbario;
- gli animali del Parco, catena alimentare e reti alimentari;
- diorama del bosco per le classi della Primaria.
3 - DALLA MONTAGNOLA AI RONCHI
La Via del Goletto
Rivolto in particolare agli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado
Il rapporto dell’uomo con l’ambiente ha visto, da un punto di vista storico, vari momenti più o meno rispettosi dell’ambiente stesso e la possibilità di affrontare questo aspetto dell’educazione ambientale è sicuramente importante.
Le colline attorno alla città di Brescia, dette “Ronchi”, hanno visto la trasformazione dei boschi in aree utilizzate prima per l’agricoltura, poi per la residenza, con modalità molto particolari che è importante conoscere. La lettura di questo paesaggio modificato nel tempo e nello spazio, oltre che a portare a una valorizzazione di un territorio da riscoprire, porta a una riflessione nei confronti di una continua urbanizzazione e sottrazione di territorio agricolo e boschivo.
Questo progetto prevede di percorrere la Via del Goletto, (da Via S. Rocchino) per affrontare didatticamente gli aspetti sopra ricordati.
Modulo di 6 ore
· Primo incontro con la classe (1 ora).
L’attività ha come obiettivo quello di focalizzare il significato del rapporto Uomo-Ambiente.
Cosa gli alunni pensano del rapporto “Uomo-Ambiente” e cosa collegano a questo concetto.
· Escursione didattica lungo la Via del Goletto (3 ore).
Cenni sulla Sella del Goletto e sul taglio della Pusterla. Struttura geologica ed ecologica dell’ambiente e delle sue risorse e spiegazione, lungo il percorso, dell’utilizzo antropico delle colline: coltivazioni, allevamento e pastorizia.
Osservazione della tipica architettura rurale bresciana e del suo inserimento nel contesto paesaggistico.
·Conclusione con la classe (2 ore).Le attività si svolgono con l’utilizzo di schede, opuscoli e materiali strutturati presentati nella proposta generale. Riflessioni sulla struttura dell’ambiente visitato e delle modalità di utilizzo dell’ecosistema bosco e caratteristiche locali di questo rapporto che, nel caso dei Ronchi e dei “Roncari” è unico in Italia. Riflessione sull’evoluzione storica di questo rapporto. (Materiali informatici come supporto).
4 - RONCARI E BOSCAIOLI
Il
Parco delle Colline e l’uomo
Preferenzialmente
rivolto agli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado.
Quando
l’uomo entra in contatto con la natura, sorge in lui un impeto
innato di dominarla, di modificarla, di adattarla alle proprie
esigenze.
L’uomo
antropizza l’ambiente che lo circonda e dissemina tracce indelebili
nella storia e nel tempo, chi viene dopo può studiarle, capirle e
comunicarle.
Il
Parco delle Colline, oltre a regalare un’enorme ricchezza di tipo
naturalistico, può essere definito come nido di un importante
patrimonio architettonico concentrato soprattutto attorno a Brescia.
Le realtà collinari della città sono: il Colle Cidneo, il colle S.
Giuseppe, il monte Maddalena, la collina di S. Anna e i Monti Ratto e
Picastello.
A)
Il Monte di casa, la Maddalena.
Alto
874 metri è conosciuto come “Il monte dei bresciani” e con i
suoi 14 sentieri, da un punto di vista ambientale, è una vera e
propria miniera in quanto offre numerosissimi spunti per la
conoscenza dell’ambiente. Nella parte sommitale si può osservare
l’ambiente bosco, sia mesofilo che termofilo, con tutte le sue
caratteristiche ed altri aspetti collegati all’utilizzo di questo
ambiente da parte dell’uomo.
Oltre
all’aspetto naturalistico, si possono sviluppare i seguenti ambiti
tematici:
- Ambito socio-economico in cui emergono i caratteri residenziali-rurali come le coltivazioni a vigneto, la produzione ortofrutticola, l’agricoltura con le cascine, i muretti a secco e industriali con le attività di escavazione del calcare, le cave ecc.
- Ambito religioso che manifesta il forte senso religioso dei bresciani nelle varie epoche attraverso diverse espressioni artistiche che hanno portato alla presenza sul territorio collinare di numerose testimonianze architettoniche di vario tipo come le Santelle, i Santuari, i Monasteri e le Chiese.
- Ambito militare come conseguenza delle caratteristiche geomorfologiche del Parco che fanno dei rilievi collinari punti strategici per il controllo territoriale.
B)
Le Colline Nascoste.
Nel
settore occidentale i monti Picastello, Ratto e Peso sovrastano Urago
e Torricella, per proseguire poi con la dorsale dei Campiani. Le
colline qui hanno mantenuto i caratteri ambientali e paesistici di
fine secolo e tra “case di villeggiatura” e gli edifici rurali si
possono notare terrazzamenti in parte coltivati a vigneto.
Il
percorso è multidisciplinare e coinvolge la geografia, la storia e
le scienze offrendo la possibilità di “fare esperienza” diretta
dei seguenti contenuti:
il
bosco - la caccia con i roccoli - la Roggia Uraga con l’antica rete
di canali e fossati che da secoli irrora i coltivi ai piedi del Colle
S. Anna - la prateria cespugliata caratterizzata da un abbondante
presenza di appostamenti venatori - la guerra con i “Trinceroni”,
postazioni belliche di osservazione e difesa lungo il sentiero 17 -
il paesaggio agricolo in particolare sul sentiero 19.
Alla
Badia, a S. Anna e a Collebeato è da osservare la vegetazione
prativa: il prato è la prima forma di colonizzazione del suolo da
parte delle piante e precede, solitamente, la formazione di macchie
arbustate e boscaglie.
All’interno
del Parco esistono prati coltivati, ma anche praterie seminaturali
che ospitano, oltre a notevoli entità floristiche, anche una fauna
sempre più rara con numerose specie di uccelli e piccoli mammiferi.
Salvaguardare le distese prative del Parco è indispensabile per
evitare l’estinzione locale di fiori e animali.
C)
La Valle di Mompiano
L’uscita
nella Valle di Mompiano lungo il sentiero 10, offre la possibilità
di percorrere una delle poche aree pianeggianti pedecollinari ancora
destinate ad attività agricole.
Il
sentiero risale la Val Fredda, il versante nord del Colle della
Maddalena, passa in prossimità dell’ex polveriera, suggestiva area
militare abbandonata, raggiunge “la casina” e arriva a Cascina
Margherita.
Gli
spunti sono molteplici ma in particolar modo ci si potrebbe
concentrare sull’importanza della conservazione e della
salvaguardia degli elementi del paesaggio agrario all’interno del
Parco delle Colline.
L’agricoltura
non solo come fonte per la produzione di derrate alimentari come
vino, frutta, olio, carne, latte, formaggi e uova, ma anche come
creatrice di paesaggio, soggetto in grado di mantenere e valorizzare
le caratteristiche dei nostri ambienti.
In
questa Valle si può osservare inoltre un allevamento di capre con
trasformazione diretta del latte in formaggio.
Modulo
di 6 ore
- Primo incontro con la classe (1 ora).
Presentazione
del progetto ponendo particolare attenzione al valore ambientale
della montagna che si intreccia con la storia delle trasformazioni
urbane della città e dei paesi a ridosso del bosco: vera e propria
“riserva di naturalità” che ospita numerose specie diverse di
vegetali e animali.
- Passeggiata didattica lungo uno dei sentieri della Maddalena, del monte o della collina individuata per l’uscita (3 ore).
Cenni
sulla struttura del luogo, individuazione delle varie specie vegetali
e del loro ruolo nell’ambiente. Ambiente bosco e attività
dell’uomo, attività degli agricoltori o dei Roncari con il
sapiente ripristino delle storiche mulattiere, terrazzamenti e
muretti a secco per valorizzare gli aspetti storico-culturali e
soprattutto quelli naturalistici.
- Conclusione con la classe (2 ore).
Ripresa
dell’uscita e svolgimento di un’attività, tra quelle proposte, a
seconda della programmazione in atto nella classe:
- le piante, gli arbusti, gli
animali del Parco con la costruzione di un erbario;
- catena alimentare e reti
alimentari del bosco;
-
la nostra storia e l’utilizzo dell’ambiente con PPT riassuntivo;
-
ricerca su aspetti particolari di storia locale individuati con i
docenti.
Modulo
di 12 ore
- Primo incontro con la classe (2 ore).
- Passeggiata didattica lungo uno dei sentieri della Maddalena, del monte o della collina individuata per l’uscita (2 uscite di 4 ore).
- Conclusione con la classe (2 ore).
In
questo modulo le due uscite possono approfondire e mettere a
confronto i due aspetti che caratterizzano questo progetto, l’aspetto
naturalistico e l’aspetto antropico.
5 - ROCCE
E SASSI SUL SENTIERO
Itinerari
geologici
Preferenzialmente
rivolto agli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado – 1°
fase.
Alla
scoperta della Geologia delle Colline di Brescia lungo i sentieri 5,
10 e 16. Dalla Maddalena fino a San Giuseppe è come camminare sui
fondali dei mari che occupavano l’area bresciana nel Giurassico da
oltre 200 fino a 170 milioni di anni fa. L’osservazione dei
sedimenti del calcare di Concesio, di Domaro e del Medolo, ci
permette un interessante viaggio nel tempo attraverso le rocce.
Sul
colle della Badia, sui sentieri 17, 18, 19 e 21, possiamo trovare i
sedimenti costituiti da alternanze di argille e conglomerati a grossi
ciottoli, da questi conglomerati si passa ai depositi superficiali
con il selcifero lombardo e la maiolica del Picastello e Monte Ratto
fino alla Scaglia Lombarda del Monte Peso. Sui sentieri 1 e 15 della
Val Carrobbio si possono osservare fenomeni carsici che si sono
realizzati in migliaia di anni e si osservano grotte, pozzi naturali,
campi solcati, macereti e forre.
La
formazione del suolo dalle rocce ad opera del clima, dell’acqua e
degli organismi viventi, determina il substrato per i vari ambienti
fondamentale per capire gli organismi viventi presenti.
Modulo
di 6 ore
- Primo incontro con la classe (1 ora).
L’attività
ha come obbiettivo quello di cogliere il significato della parola
ambiente con particolare attenzione al fattore geologico. Attraverso
alcuni campioni portati in classe, gli alunni saranno invitati a
scoprire come si forma il substrato di un determinato ambiente.
- Passeggiata didattica lungo il sentiero individuato (3 ore).
Analisi
della struttura geologica del luogo, individuazione delle varie rocce
e suoli dell’ambiente. La forza dell’erosione creatrice e
modellatrice delle colline con grotte, fessure, fratture, valli,
frane e cave.
- Conclusione con la classe (2 ore).
Ripresa
dell’uscita e svolgimento di un’attività scelta con la classe:
-
dizionario delle rocce;
-
esperienza con rocce tenere raccolte durante l’uscita;
-
esperienza con l’individuazione del calcare in una roccia;
-
visione di un PPT conclusivo;
-
realizzazione di una Mappa del percorso.
Modulo
di 12 ore
- Primo incontro con la classe (2 ore).
- Passeggiate didattiche lungo i sentieri individuati (2 uscite di 4 ore ciascuna).
- Conclusione con la classe (2 ore).
In
questo modulo si possono osservare più elementi geologici del
territorio ed avere maggiori spunti sia per la comprensione degli
aspetti geologici dell’ecosistema che per una comprensione della
storia del nostro territorio.
6 - FIUMI,
STAGNI E POZZE
Le
unità idrogeologiche del Parco delle Colline
Per
gli alunni della Scuola Primaria e quelli della Secondaria di 1°
grado.
L’acqua
è una risorsa estremamente preziosa ed apparentemente illimitata,
fonte di vita e il Parco delle Colline è un esempio di ambiente che
vive ed esiste grazie all’acqua. Nonostante la scarsità di questa
risorsa, vi sono svariati tipi di unità idrogeologiche tra cui corsi
d’acqua, stagni e pozze d’abbeverata, fonti, grotte e cavità di
origine carsica.
- Corsi d’acqua
Sono
numerosi i corsi d’acqua a soprattutto carattere permanente
presenti nel Parco delle Colline e tra questi il fiume Mella è un
corso d’acqua che sorge e si sviluppa interamente nella provincia
di Brescia, ne attraversa il capoluogo ed i luoghi più
rappresentativi sul piano economico, storico e culturale della
provincia ed è il fiume “bresciano” per eccellenza. Questo
percorso didattico permette di conoscere l’ecosistema fiume, farne
esperienza diretta camminando lungo gli argini e osservando le
componenti ambientali presenti.
In
provincia, è possibile osservare il Gandovere con un progetto
rivolto alle scuole di Rodengo Saiano. Questo fiume a carattere
permanente attraversa il Parco in località Corneto di Rodengo e,
attorno all’ex Cascina Damiani, sorge un’oasi verde “il Parco
del Frantoio” con prati, uliveti, terrazzamenti, sentieri nel bosco
e campi coltivati.
- Lo Stagno e le Pozze
Ai
piedi del versante occidentale del Colle della Badia è presente uno
stagno di dimensioni ridotte e fondale poco profondo che costituisce
un ambiente di vita tipico per piccoli animali e piante acquatiche.
Oltre
a questo, vi sono, all’interno del Parco, numerose zone umide come
le pozze per l’abbeverata, in particolare sulla Maddalena. Nella
tradizione rurale le famiglie contadine allevavano piccole mandrie e
greggi abbeverandole in pozze naturali di acqua piovana; il calpestio
del bestiame contribuiva all’impermeabilizzazione del fondo e al
mantenimento dell’acqua nelle pozze. L’abbandono della pastorizia
e delle tradizioni pratiche rurali, rende le zone umide del Parco
ambienti seriamente minacciati e con esse, anche tutte le specie
viventi che la popolano. Ripristinarle, monitorarle e salvaguardarle
è responsabilità del Parco: conoscerle e rispettarle, compito
nostro; per la loro importanza eco sistemica, costituendo rifugio a
molte specie e una preziosa riserva di biodiversità.
Modulo
di 6 ore
- Primo incontro con la classe (1 ora).
Introduzione
del progetto attraverso PPT su che cos’è un fiume o uno stagno con
le relazioni tra ambiente acquatico e territorio.
- Uscita didattica lungo il fiume, lo stagno o la pozza (3 ore).
Osservazione
e analisi dell’ecosistema con attenzione sia ai vegetali che agli
animali fissi o stanziali con accenno alle nuove specie invasive.
Raccolta di campioni di acqua e di piccoli organismi.
Conclusione con la classe (2
ore).
Ripresa
dell’uscita e svolgimento di una attività di quelle indicate a
seconda della classe:
- analisi dell’acqua per capire i parametri che la legge individua per la purezza dell’acqua;
- individuazione delle specie presenti in questo ambiente e costruzione di reti e catene alimentari;
- diorama di un ambiente acquatico;
- rapporto tra gli ambienti acquatici e le attività umane.
Modulo
di 12 ore
- Primo incontro con la classe (2 ore).
- Uscite didattiche nei pressi dell’ambiente scelto (2 uscite di 4 ore ciascuna).
- Conclusione con la classe (2 ore).
In
questo modulo si possono calendarizzano le due uscite in stagioni
diverse per individuare i cicli climatici oppure approfondire la
conoscenza di questi particolari ambienti con particolare attenzione
alle varie componenti sia chimico fisiche che viventi.
Chi
è interessato ad approfondire può rivolgersi a:
Parco
delle Colline di Brescia – tel
0302978713
e-mail:
postaparco@comune.brescia.it
Sito internet: www.parcodellecollinedibrescia.it